L’allattamento naturale cambia l’aspetto del seno, inevitabilmente.

Il latte viene prodotto dagli alveoli, piccoli “contenitori” presenti all’interno della ghiandola mammaria: al bimbo arriva attraverso i pori del capezzolo, laddove giunge mediante i dotti.

Una volta concluso l’allattamento, tuttavia, è frequente per la donna trovarsi col seno svuotato. Come rimediare? L’aiuto arriva dalla chirurgia.

Il seno post-allattamento

La gravidanza e l’allattamento possono cambiare in modo permanente l’aspetto e la sensazione del seno, conferendogli un aspetto cadente o “sgonfio” (alcune donne descrivono le loro mammelle come “schiacciate”).

Ciò accade perché l’allattamento crea un tessuto diverso e più denso all’interno della mammella. Una volta smesso di allattare, il tessuto fatica a tornare come prima. Questo, combinato al fatto che il flusso di latte può estendere la pelle del seno, può causare un allungamento del seno stesso.

Due sono le condizioni tipiche del seno-post allattamento:

  • seno svuotato: se durante l’allattamento il volume della mammella aumenta per via dell’attività della ghiandola e del maggiore tessuto adiposo, quando si finisce di allattare il volume si può ridurre di molto;
  • seno cadente: il sistema di fasce e legamenti che sostiene la mammella si allenta, dopo la gravidanza e soprattutto durante l’allattamento (sebbene il processo sia fisiologico, e possa essere causato anche dall’età).

Per tornare all’aspetto che si aveva in precedenza, andando a riempire e/o a sollevare il seno, non esistono opzioni naturali o non chirurgiche. L’unica soluzione è rappresentata dalle protesi mammarie, a cui è possibile pensare 6-8 mesi dopo aver finito di allattare: si deve infatti verificare che la ghiandola non sia più in funzione, e che non sia assolutamente più in grado di produrre latte (allo stato attuale). Per avere questa certezza, ci si deve affidare ad un esame ecografico.

Come intervenire chirurgicamente su un seno svuotato dall’allattamento

In base alla caratteristiche della paziente, e allo stato del suo seno, è possibile intervenire in diverso modo.

Innanzitutto è possibile agire con una mastopessi, un lifting chirurgico che restituisce alla mammella un aspetto armonioso: se alzando le braccia non si vede il solco sottomammario, tale intervento è la soluzione più indicata. Eventualmente, è possibile abbinare la mastopessi all’inserimento di protesi mammarie per l’aumento di volume.

Una seconda modalità di intervento è rappresentata dalla mastoplastica additiva, da preferire in caso di svuotamento (poiché aumenta il volume della mammella grazie alle protesi), ma non indicata in caso di seno cadente.

La consulenza con un chirurgo plastico certificato può aiutarti a decidere quale procedura ti gioverà di più. Alcune donne optano per una combinazione di entrambi gli interventi chirurgici per ottenere la forma desiderata, altre per uno solo. Il chirurgo, in ogni caso, sarà in grado di valutare il seno e di formulare raccomandazioni su misura i tuoi obiettivi e la tua anatomia.