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Ansia, Paure

L’ansia è un fenomeno del tutto normale in quanto è un’emozione che prepara ed attiva l’organismo in situazioni che potrebbero essere pericolose. Diviene invece un disturbo emotivo spiacevole quando lo stato di allarme e paura è “esagerato” rispetto ai reali pericoli o se i pericoli non ci sono affatto.

In questo caso l’ansia non è adattiva, ma diventa un problema che può rendere la persona incapace di controllare le proprie emozioni e di affrontare anche le situazioni più semplici. Il disturbo d’ansia può essere un disagio psicologico a sé stante oppure un sintomo di altri disturbi psicologici (ad es. depressione).

Può manifestarsi a livello emotivo come attesa con apprensione, preoccupazione ed insicurezza, anticipazione di eventi negativi, e a livello somatico con aumento del ritmo cardiaco, sudorazione, spasmi muscolari, pallore, tremori, vertigini, e nei casi più estremi reazioni di fuga, immobilizzazione, sensazione di soffocamento o di costrizione toracica.

I disturbi d’ansia sono tanti, ne elenchiamo alcuni:

Attacchi di panico episodi brevi e improvvisi di ansia e terrore caratterizzati da sensazione di soffocamento, dolore al petto, paura di morire o di perdere il controllo.

Fobia: paura estrema e non razionale nei confronti di situazioni od oggetti che non sono in realtà pericolosi per la persona.
Esistono diversi tipi di fobia, i principali sono: Agorafobia; Fobia sociale; Claustrofobia; Ipocondria; Araconofobia; Ornitofobia.

Fissazioni ossessive / ossessioni:pensieri intrusivi ricorrenti (Ossessione del contagio, di poter far male a qualcuno, del cibo..).

Disturbo ossessivo-compulsivo: caratterizzato da idee fisse ed irrazionali e da comportamenti ripetitivi o azioni mentali con lo scopo di prevenire o ridurre uno stato d’ansia.

Disturbo acuto da stress: sensazioni di ansia e sintomi dissociativi (per meno di un mese) dopo che la persona ha vissuto un evento traumatico (aggressione, rapimento, violenza, disastro, morte di un familiare …).

Disturbo post-traumatico da stress: sensazioni di paura ed orrore persistenti nel tempo (per più di un mese) dopo che la persona ha vissuto un evento traumatico (aggressione, rapimento, violenza, disastro, morte di un familiare …).

Disturbo d’ansia generalizzata: stato permanente di allarme senza che vi sia un reale pericolo e paura che succedano cose negative.

Disturbo da accumulo (disposofobia): paura di buttare, di disfarsi degli oggetti.

L’ipocondria: è un disturbo di eccessiva, persistente e sproporzionata preoccupazione per la salute. Chi ne è affetto occupa molto del proprio tempo ed energie a pensare alla propria salute in vari modi (p.e., con controlli attenti e accurati del proprio corpo) e a cercare aiuto o rassicurazioni sui propri sintomi rivolgendosi a professionisti e/o familiari, mediante intensive ricerche di informazioni su internet, ecc.. Ciò può compromettere e deteriorare il funzionamento lavorativo, familiare e sociale, inficiando la qualità della vita della persona che ne è affetta.

Sintomi

I sintomi caratteristici del disturbo (che nel DSM-5 si rimandano ai criteri diagnostici riferibili al Disturbo da sintomi somatici e al Disturbo da ansia di malattia, a seconda che vi sia o meno la presenza di sintomi somatici) sono la presenza di pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi rivolti ai sintomi somatici o a preoccupazioni sulla salute.

Nelle persone con ipocondria si rintracciano:

  • marcata preoccupazione di avere una grave malattia, che può essere accompagnata o meno da sintomi somatici;
  • livelli molto alti di ansia per il proprio stato di salute;
  • costante e intensiva  messa in atto di comportamenti correlati alla salute o di evitamenti disadattivi (p.e., evitare gli ospedali);
  • eccessivo dispendio di tempo e di energie per questioni/preoccupazioni riguardanti la salute.

L’ansia sociale o fobia sociale è un disturbo psicologico caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni in cui si è esposti alla presenza e al giudizio altrui, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire incapace e ridicolo e di agire in modo inopportuno e umiliante. L’immediata conseguenza ad una esposizione è uno stato d’ansia che in alcuni casi può raggiungere l’intensità di un attacco di panico (APA, 2000)

Chi soffre di ansia sociale teme di essere osservato e divenire oggetto di scherno da parte degli altri o che le proprie prestazioni lo possano esporre a valutazioni negative, mentre la sua capacità di critica sulla reale possibilità che ciò avvenga è alterata. Di conseguenza, il soggetto, credendo di essere valutato negativamente e sentendosi quindi rifiutato, perde la stima di sé.

Si possono distinguere forme di ansia sociale in cui le paure riguardano una o alcune situazioni specifiche e forme nelle quali la varietà delle situazioni temute può essere molto ampia e comprendere la maggior parte degli ambiti interpersonali e sociali.

L’ ansia sociale specifica si riferisce a una o due situazioni isolate, in cui generalmente è prevista una performance o attività mentre si è osservati da altri.
L’esempio più frequente riguarda la paura intensa di parlare o di esibirsi davanti un gruppo di persone, che si verifica già parecchio tempo prima dell’inizio della performance, non si riduce progressivamente mentre essa procede e spesso la compromette irrimediabilmente.

Nel caso della ansia sociale generalizzata si può avere timore di incontrare persone conoscenti o estranee in qualsiasi contesto, formale o informale, soprattutto se si tratta di persone che hanno una posizione di autorità o persone del sesso opposto, ed in alcuni casi perfino amici o familiari.

Una forma frequente nella pratica clinica è l’ ansia sociale nei confronti dell’altro sesso. In questi pazienti le reazioni ansiose si presentano in tutte quelle situazioni in cui si interagisce con il sesso opposto, soprattutto in quei casi in cui c’è un interesse di tipo sentimentale o sessuale, e solitamente si associa una compromissione rilevante sul piano delle relazioni sentimentali e della vita sessuale. In particolare, negli uomini l’ansia di prestazione può determinare impotenza con conseguente evitamento dei rapporti sessuali.